Come funziona un forno EAF?
Il procedimento inizia con la carica dei materiali ferrosi riciclati metallici nel forno EAF. Una volta caricati, entrano in gioco tre elettrodi in grafite, che svolgono un ruolo cruciale in tutto il processo produttivo. Tra gli elettrodi in grafite scocca un arco elettrico con elevato potere fusorio in grado di raggiungere temperature elevate (anche oltre i 3.500 gradi) in grado di trasformare l’acciaio da solido a liquido. Questi elettrodi vengono abbassati nel forno ed il potente arco elettrico generato dagli elettrodi trasformerà i materiali ferrosi in acciaio liquido. Una volta che il metallo è completamente fuso è pronto per la fase di spillaggio. La temperatura di spillaggio si aggira intorno ai 1620°C.
L’acciaio viene raffinato per raggiungere la qualità desiderata
La fase dello spillaggio prevede il riversamento dell’acciaio liquido in un contenitore chiamato siviera. Da qui l’acciaio è destinato a proseguire verso le fasi successive di lavorazione. Prima è necessario passare per una fase di raffinazione. In questa fase, vengono introdotte ferroleghe e altri materiali specifici al fine di regolare con precisione la composizione chimica dell’acciaio. La composizione chimica dell’acciaio equivale alla scheda di produzione e ci dice in quale percentuale gli elementi chimici (come Carbonio, Boro, Silicio, ecc.) devono essere presenti per realizzare acciaio destinato all’applicazione prevista.
Nella colata continua l’acciaio prende forma
Dopo la fase di affinazione, l’acciaio fuso passa attraverso una macchina nota come “colata continua”, dove attraverso un processo controllato di raffreddamento solidifica, assumendo nel nostro caso la forma di billette, parallelepipedi rettangolari in acciaio dalla lunghezza di circa 12 metri e lato di 16×16 cm. Successivamente le billette vengono trasferite ai laminatoi, dove subiscono ulteriori trasformazioni e lavorazioni.
Noi di Gruppo Pittini produciamo acciai destinati all’edilizia e all’industria meccanica a partire da materiali ferrosi riciclati, sottoposti a severi controlli prima di diventare la materia prima con cui viene realizzato l’acciaio.