L’innovativo laminatoio vergella di Verona
La gestione dell’intero ciclo produttivo del laminatoio vergella è completamente automatizzata: schede di produzione e trattamento inviano, attraverso l’utilizzo di una sensoristica sofisticata, oltre 20.000 informazioni in rete. L’elaborazione di questi dati attraverso software permette di parametrizzare e analizzare tutte le fasi di laminazione (cloud computing) con il proposito di garantire una qualità costante di processo e prodotto.
Grazie alle tecnologie utilizzate (la linea di laminazione è completamente segregata e gestita da remoto, notevoli sono i miglioramenti anche sotto il profilo della sicurezza degli operatori (infatti il Gruppo ha registrato un’inflessione del 12% degli infortuni nel 2020 rispetto l’anno precedente), oltre che in termini di consumi energetici e di emissioni in atmosfera.
Vergella di qualità
Lungo il treno di laminazione la vergella è costantemente controllata nella successione di tutti gli stadi, in sezione, nel peso e nella temperatura, al fine di ottenere un prodotto dalle proprietà meccaniche costanti, avvolto senza nodi e difetti, che di conseguenza permette un miglior devolvimento nei procedimenti di lavorazione successivi.
Diverse sono le strumentazioni laser e magnetiche che controllano in linea e costantemente la qualità del laminato al fine di assicurare un prodotto con proprietà fisiche e meccaniche costanti ideale per le successive fasi di lavorazione presso i clienti.
Sviluppo tecnologico secondo il Gruppo Pittini
La produzione d’acciaio del Gruppo Pittini è sempre stata caratterizzata dall’utilizzo di tecnologie innovative, ma il vero punto di forza sono i tecnologi e gli esperti di prodotto, impegnati ogni giorno nel miglioramento della qualità della nostra produzione.
Le tecnologie di automazione del nuovo laminatoio consentono di condurre da un’unica centrale operativa due linee complete di laminazione, riducendo il numero di operatori sia nelle operazioni di controllo che nelle manutenzioni (solo undici lavoratori per turno).
In sostanza, in questo impianto che interpreta i più innovativi principi dell’Industria 4.0, le nostre risorse sono valorizzate per le capacità tecniche di analisi e diagnosi, mentre le tecnologie sono ridimensionate ad un ruolo marginale di coadiuvante di quest’ultime.