Un team composto da professionisti con competenze tecniche, economico-finanziarie e legislative responsabili di implementare la migliore strategia energetica. Per conoscere il dettaglio del loro lavoro abbiamo intervistato l’energy manager Paolo Trevisan e gli energy specialist Rafael Graziutti, Simone Mossenta e Giacomo Tortul.
Quali sono gli obiettivi principali dell’Ufficio Energia in termini di efficienza energetica?
Simone Mossenta: Qualunque attività di efficientamento energetico e riduzione degli impatti ambientali parte da un piano di monitoraggio che ci permette di quantificare, analizzare e storicizzare l’utilizzo dell’energia all’interno della azienda. Questo consente di disporre di dati certi essenziali per riconoscere le aree di maggior consumo, identificare opportunità per migliorarne l’efficienza e, successivamente, misurare i progressi raggiunti. Quando gli interventi effettuati generano risparmi sostanziali, che superano quindi le normali prassi, possono beneficiare del riconoscimento di Certificati Bianchi (Titoli di Efficienza Energetica) che sono titoli negoziabili che certificano il conseguimento di risparmi energetici negli usi finali di energia correlati a iniziative e progetti di efficientamento energetico. I Certificati Bianchi sono espressi in tonnellate di petrolio equivalenti risparmiate e sono spendibili e valorizzati a mercato.
Come Ufficio Energia ci adoperiamo per un continuo ampliamento della rete di monitoraggio delle aziende del Gruppo, utilizzando un’apposita piattaforma informatica e per promuovere e proporre progetti di efficienza energetica che possano far ottenere certificati bianchi, oltre a risparmi diretti, e consentire l’accesso a più ampie risorse per la capitalizzazione dell’impresa e la copertura dei costi di investimento.
Gli stabilimenti del Gruppo Pittini sono certificati UNI EN ISO 50001 per il Sistema di Gestione dell’Energia. Che cosa vuol dire questo in concreto?
Paolo Trevisan: L’implementazione di un Sistema di Gestione dell’Energia (SGE), in particolar modo quando certificato secondo la norma internazionale UNI EN ISO 50001, consente un approccio sistemico nell’identificare le opportunità di miglioramento nell’uso dell’energia e di riduzione delle emissioni climalteranti, nella definizione di obiettivi energetici e nell’individuare gli strumenti e le procedure più adeguati al raggiungimento dei propri traguardi.
Il SGE prevede la presenza di un Energy Team composto dai membri dell’Ufficio Energia e dal personale che, per ciascun stabilimento, opera sulle aree funzionali (tecniche, produttive, ambiente, acquisti, controllo gestione) e che può avere un impatto diretto sulle tematiche energetiche. Grazie a un continuativo confronto è possibile approfondire la conoscenza e consapevolezza del proprio sistema, tenere sotto controllo consumi e processi e identificare tutte quelle migliorie che vanno nello spirito della sostenibilità e decarbonizzazione.
Per le aziende energivore non è solo importante, ma imprescindibile perseguire un miglioramento continuo delle proprie prestazioni energetiche e una riduzione delle proprie emissioni: non solo per il beneficio diretto di una minore spesa nelle forniture, ma anche per traguardare quegli obiettivi nazionali e comunitari che si traducono sia in obblighi legislativi da soddisfare, sia in opportunità, e che nel tempo produrranno benefici a livello di core business.
Come funziona l’Emission Trading System?
Rafael Graziutti: Il sistema di scambio di emissioni, noto anche come “Emission Trading System” (ETS), è un meccanismo che mira a ridurre le emissioni di gas serra attraverso l’allocazione e lo scambio di quote di emissione. Il sistema funziona assegnando un limite di emissioni attraverso l’assegnazione di un certo numero di quote CO2; a loro volta gli operatori sono tenuti a restituire al Registro Europeo un numero di titoli equivalente alle effettive emissioni di gas serra.
Ogni anno il numero di quote disponibili e assegnate alle aziende viene ridotto e per poter rispondere agli obblighi normativi è necessario acquistare le quote in difetto a mercato. Il meccanismo così sviluppato favorisce la riduzione globale delle emissioni promuovendo la ricerca e l’adozione di miglioramenti operativi, tecnologie più efficienti e materiali quali le biomasse che abbiano come effetto minori emissioni, quindi minori costi per l’acquisto di quote per le aziende.
Il Gruppo collabora con partner strategici per promuovere la sostenibilità energetica?
Giacomo Tortul: Quando si parla di energia sostenibile ci si riferisce sia a una produzione di energia da fonti sostenibili che a un suo utilizzo efficiente con l’obiettivo di non danneggiare l’ambiente. Per essere sostenibili è necessario analizzare tutto il processo energetico, dalla produzione al trasporto e all’impiego finale. La produzione da fonti rinnovabili (sole, vento, geotermia etc.) da sola non è sufficiente, ma deve essere accompagnata da un uso razionale dell’energia limitando gli sprechi e sfruttando le nuove tecnologie.
Razionalizzare l’uso dell’energia appare in modo esplicito in alcuni degli obiettivi delle Nazioni Unite e in Europa la direttiva sulla reportistica di sostenibilità (CSRD) spingerà ancora di più l’attenzione su questi temi, sia per le imprese sottoposte all’obbligo che per le relative filiere.
Il Gruppo Pittini già da anni collabora con i maggiori player del settore realizzando interventi per aumentare la produzione da rinnovabili, ottimizzare energeticamente i processi e recuperare le energie disperse.
Quali sono le esperienze più significative?
Nel 2023, ad Osoppo, sono iniziati i lavori per l’installazione di alcuni impianti fotovoltaici in copertura ai capannoni esistenti per una potenza di 1.700 kW, che porteranno lo stabilimento ad avere complessivamente una potenza fotovoltaica installata di 2.700 kW. L’energia prodotta verrà interamente utilizzata per il processo produttivo e permetterà di ridurre l’assorbimento dalla rete elettrica nazionale.
Nello stabilimento di Verona, nel 2017 in occasione della realizzazione del nuovo Laminatoio Vergella, sono state effettuate diverse scelte energeticamente sostenibili volte al recupero del calore del processo. Il calore proveniente dal raffreddamento del forno di preriscaldo delle billette è stato utilizzato per alimentare un gruppo frigorifero ad assorbimento per il raffreddamento delle cabine elettriche del treno di laminazione consentendo un ridotto consumo di energia elettrica. L’intervento ha permesso il risparmio di 650.000 kWh di energia elettrica all’anno che altrimenti sarebbero stati necessari per alimentare un gruppo frigorifero standard. Inoltre, già da anni il calore proveniente dai fumi del forno di preriscaldo delle billette viene recuperato e ceduto alla rete di teleriscaldamento cittadina di AGSM AIM. L’impianto garantisce il 100% del fabbisogno estivo e una parte considerevole di quello invernale pari a circa il fabbisogno di 800 abitazioni medie.
Nel 2018, presso il sito di Potenza è stato avviato il progetto Green Steel che consiste in una serie di investimenti focalizzati sulla riduzione delle emissioni di CO2, sulla razionalizzazione dell’uso delle acque, sull’incremento dell’efficienza energetica e sul miglioramento dell’impatto acustico. Fra gli interventi realizzati c’è l’installazione di un nuovo forno ad arco elettrico con tecnologia a carica continua, che permette il preriscaldo della materia prima tramite il calore che altrimenti verrebbe disperso dai fumi. Questo consente una riduzione del consumo energetico, nonché della CO2 prodotta durante il processo di fusione.