La gestione delle emissioni di un’acciaieria
Come tutte le acciaierie, anche quelle del Gruppo Pittini generano dei fumi durante il processo di fusione. La gestione e la riduzione al massimo di queste emissioni è una priorità per gli stabilimenti del Gruppo. Negli ultimi anni sono stati completamente rinnovati gli impianti di aspirazione fumi delle nostre 3 acciaierie: primo fra tutti quello di Osoppo, successivamente quello di Siderpotenza ed ora è in corso la realizzazione del nuovo impianto fumi di Acciaierie di Verona all’interno del progetto Sustainable Steel. Questi impianti di ultima generazione consentono una gestione ottimale delle emissione riducendole ben oltre i limiti imposti per norma.
Come funziona un impianto di filtrazione fumi
Le emissioni si dividono in primarie e secondarie. Le prime vengono aspirate dal coperchio del forno elettrico EAF, chiamato volta, attraverso un’apertura a gomito, il cosiddetto “quarto foro”. Dopo essere state aspirate vengono convogliate ad una prima camera di calma, la “sacca polveri”, nella quale avviene la deposizione per gravità delle parti più grossolane e pesanti presenti nei fumi, rappresentate perlopiù da particelle ferrose. Successivamente subiscono un processo di raffreddamento passando attraverso un sistema a fasci tubieri. Le emissioni secondarie invece si sollevano ad ogni apertura della volta, vengono aspirate da una cappa sul tetto del capannone e convogliate in una tubazione che intercetta anche l’aspirazione del forno LF. Le emissioni primarie e secondarie si uniscono in un’unica tubazione, a monte di un sistema di abbattimento delle diossine e dell’impianto di filtrazione, che separa definitivamente le polveri dal refluo tramite un sistema di filtri a maniche. Dopo la filtrazione l’aria esce finalmente dal camino dell’acciaieria.
Recupero da impianti di abbattimento fumi
Ogni anno 50.000 tonnellate di polveri sono avviate a recupero presso impianti terzi per l’estrazione di zinco, diminuendo il ricorso all’estrazione di minerali.
Impianto fumi con controllo meticoloso e costante
Un sistema di monitoraggio continuo chiamato SME verifica ogni 5 secondi che le emissioni rispettino i limiti, calcolandone in tempo reale la media oraria e giornaliera. Nel caso di anomalie e di sforamento di questi limiti, il sistema interviene direttamente spegnendo gli impianti produttivi. Inoltre ogni semestre le emissioni inquinanti vengono campionate e monitorate, ed i risultati vengono condivisi con le autorità di controllo, Arpa e Regione.