Ponte Orinoco: una nuova via di collegamento
Dall’Europa all’America meridionale, oggi andiamo in Venezuela alla scoperta del secondo fiume per portata al mondo: il maestoso fiume Orinoco lungo oltre 2.000 Km.
L’esplorazione di questo fiume iniziò nel 1498 con Cristoforo Colombo che, nel corso del suo viaggio verso l’America intraprese la perlustrazione di questi canali e isolette, credendo fossero un arcipelago.
Fu il viaggiatore-scienziato berlinese Alexander von Humboldt, nei primi anni del 1800, a scoprire la connessione tra il bacino del Rio delle Amazzoni e quello dell’Orinoco.
Questo viaggio durato 4 mesi, dimostrò inoltre la navigabilità del fiume e aprì una nuova importante prospettiva per l’intero paese: il commercio di merci e il trasporto di persone.
Data l’importanza strategica della sua posizione e per agevolare gli spostamenti, negli anni successivi si è iniziato a costruire delle infrastrutture che potessero facilitare il passaggio tra una città all’altra.
Nel 1967 si partì dalla costruzione del lunghissimo Ponte Angostura (ben 1.678 metri), che è stato il primo a rendere possibile l’attraversamento del fiume Orinoco.
Nel 2006 è la volta del Ponte Orinoquia (lungo 3.156 metri), che per molti anni ha avuto il record di essere il ponte in cemento armato più lungo del mondo ed infine, è tutt’oggi ancora in costruzione il Terzo Ponte sul fiume Orinoco.
Un’importante infrastruttura realizzata con filo Pittarc
Nella costruzione di quest’ultimo ponte ha contribuito anche il Gruppo Pittini.
Per il cantiere sono stati forniti 500 tonnellate di filo di saldatura SH2 SAW provenienti dallo stabilimento della consociata SIAT SpA – Divisione Pittarc.
Non si tratta di semplici vie di collegamento, ma di moderne opere architettoniche di livello internazionale, uniche al mondo dove attorno ad esse ruota un intero Paese.
Se siete da queste parti, vi consigliamo di andare a vedervi queste opere infrastrutturali reputate grandiose, sia a livello nazionale che internazionale.